"Da Maurizio" mostra alla Libreria del Mare, Palermo 2022

 


Libreria del Mare, Via Cala 50, Palermo

video della mostra/opening

www.libreriadelmare.com  info@libreriadelmare.com  tel/fax +39 091 6116829

mostra d’arte dal 28 maggio al al 16 giugno 2022  

“Da Maurizio”

Opere di Toti Garraffa, Alfonso Leto, Franco Lo Coco, Nino Quartana, Francesco Sarullo e Giovanni Valenza alla Libreria del Mare

 inaugurazione: 28 maggio, ore 17:30

Visite: tutti i giorni dalle 9:00/13:00 -  16:00/19:30 (domenica chiusura)

comunicato stampa:

Il titolo “Da Maurizio” è stato scelto per marcare la natura conviviale di questa mostra: sei artisti di provata amicizia si incontrano, si danno appuntamento con le loro opere in un luogo, ‘non ostile’, non governato dalle ansie dei bilanci personali o generazionali, scegliendo il luogo ideale, la zona franca dove questo convivio può aver luogo: la Libreria del Mare alla Cala, nella gradita ospitalità di un libraio storico di Palermo, Maurizio Albanese,  che dal 1996 esiste e resiste con passione alimentando l’idea di una libreria specializzata nelle edizioni che hanno con l’elemento Mare un qualche rapporto, vuoi specialistico, vuoi poetico, narrativo, filosofico, ecologico, e via leggendo.

A questa attività di libreria specializzata ma inclusiva e interdisciplinare, Maurizio Albanese ha sempre affiancato una coerente e ricca attività espositiva d’arte capace di relazionarsi con l’immenso e multiforme tema del mare, a cominciare da quel mare della Cala, l’antico porto di Palermo, con le sue dinamiche geometriche delle imbarcazioni ormeggiate, che dà un senso ed un valore di prossimità a tutte le forme di vita che lo lambiscono.

In questa mostra, il “tema” del mare viene recepito dagli artisti in maniera agile, laterale con opere in cui il mare può essere un ricordo, un’idea lontana, una evocazione, un intimo sentire, quando non una precisa presentazione di reperti che con il mare hanno un rapporto stretto. Non c’è un progetto tematico che regge e accomuna l’offerta visiva dei lavori esposti, c’è semmai la sottile idea “portuale” dell’ormeggio, come quei natanti della Cala convenuti nello stesso luogo di accoglienza: la messa in stallo temporanea di un gruppo di opere, ciascuna con una propria vita indipendente, che  ci rimandano idealmente ai percorsi umani e artistici dei loro rispettivi autori; sei differenti tecniche di attracco per un unico accogliente luogo di sosta, di riposo, per una comune idea del ritrovarsi, di fermarsi ad “aspettare l’anima che è rimasta indietro”, come si recita in un dialogo di “Al di là delle nuvole” di Antonioni. «Per farne cosa?» -chiede l’interlocutore – «Tutto ciò che ci sembra inutile», è la risposta screziata da sottile ironia. Tanto per sgombrare il campo da “cause superiori” che certifichino la qualità del lavoro.

In questa mostra:

Quella “tradizionale” consegna tematica della Libreria del Mare,  trova soddisfacimento in un ritratto di uno scrittore-icona della narrativa del mare: Joseph Conrad, di Francesco Sarullo; in un tetro battello (“Catastrofi della cupidigia”, 2011) incrostato di cera policroma, tanto tetro da ricordarci, senza cercarsela, quello dell’Isola dei morti di Böcklin, di Toti Garraffa; negli esserini delicati e inquietanti, come forme di vita degli abissi, in formato puppets,  di Nino Quartana (Breathtacking blues”, 2022)  che sono legnetti marini manipolati; nell’acido paesaggio marittimo da osteria della dopostoria, di Giovanni Valenza (“Paesaggio”, 2022); nella mediterranea “Stele d’acqua” (2022), un ricco mosaico che allude ad una incrostazione corallina subacquea emersa intatta dai secoli, di Franco Lo Coco, a questa l’artista monrealese (classe 1951) aggiunge una sua terracotta smaltata che con agilità di forme crea l’antropomorfismo femmineo di una barca;  e infine la spugnosa escrescenza sottomarina dell’ “Indice di contagio - Rt 1,16”, di Alfonso Leto, a fissare in un dipinto su lamiera un giorno qualsiasi di questa pandemia di operoso confinamento domestico.

  A queste presenze visive si accostano, o eludono in qualche modo, la tradizione tematica della Libreria, opere che hanno coscientemente mollato l’ormeggio del tema marino: prima tra tutte “Il Grande Pic”, 22 tavole di un fumetto del 1987 (mai esposto prima) di Giovanni Valenza (Petralia  Sottana, 1957),  in cui viene raccontata concitatamente (in tutti i sensi) il flash di un quarto d’ora trascorso dal vinaio Savarino, in via Dante, a Palermo, proprio da alcuni degli artisti presenti alla mostra: uno story board afferente quel mondo grottesco e punk (erano gli anni di ‘Frigidaire’ e de ‘Il Male’) che è stato palestra dell’opera grafica del giovane Valenza.

Leto (S.Stefano Quisquina, 1956) ha sviluppato in pittura un fermo-immagine di scena da “Attore con la O chiusa”, il mitico spettacolo di Franco Scaldati del 1974, riportando all’oggi i giocosi fantasmi geniali che popolarono la Palermo underground della sua giovinezza (Scaldati, Burruano, Quattrocchi, Truden, Civiletti, Imparato, etc.). Inoltre è presente il pannello pittorico (“Avviso”, 2019) che reca la scritta tradotta in quattro lingue: “La merce esposta non si vende”).

 Sarullo (S.Stefano Quisquina, 1960) presenta inoltre due icone politiche che caratterizzano il suo mondo: una miliziana spagnola del movimento rivoluzionario “Mujer Libre-Madrid” e “Karl Marx”, nella essenziale eleganza delle sue tempere su tela. 

Garraffa (Palermo, 1947) espone un recente e inedito lavoro di pongo (notoriamente materiale tipico della sua multiforme attitudine artistica) che reca morbidamente, in poetica eloquenza la parola “Nostalgia”,

Quartana (Palermo, 1960) Ritrae con empatica passionalità tecnica il volto di Billie Holiday, che ha fatto parte di una serie di ritratti del 2009 realizzati con acrilico e cenere vulcanica. Oltre ad un ricco ed elegante taccuìno pittorico che restituisce una fluida sequenza di visioni paesaggistiche cerebrali,  sfuggenti e mutanti.

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